dopo giorni di pioggia che non sembravano voler finire più. E che si sta tanto più volentieri in giro, anche solo a passeggiare ai giardini o a fare giardinaggio privato di buona lena. Fatto sta che tutto l’ambiente sembra abitato più del solito da farfalle. Insetti raffinati e affascinanti che per di più degnano gli umani di una posa di qualche secondo insieme, per un selfie memorabile. Sarà vero che ci sono più farfalle del solito? Il quesito è stato posto a un esperto del mondo dei lepidotteri, Gianumberto Accinelli, fondatore di Eugea. Tra i suoi libri: ’La meravigliosa vita delle farfalle’.
Accinelli è vero che ci sono più farfalle in circolazione?
“Si dice sempre in ecologia, che dove c’è l’ambiente c’è l’animale. Se le condizioni sono favorevoli a una certa specie ecco che questa trae vantaggio e cresce numericamente. Noi abbiamo avuto una primavera particolarmente piovosa e questa ha favorito tante piante, il che significa tanti fiori, tanto nettare e quindi tante farfalle. Anche perché ci sono alcune piante nutrici. Poi è vero che ci sono tante farfalle, ma in realtà sono quasi tutte della stessa specie ovvero cavolaie, farfalle piuttosto comuni anche in città perché vivono sul cavolo che viene coltivato come altre brassicacee. Naturalmente questa è un’osservazione non un dato scientifico, ma sì, si può dire che pare che le farfalle siano piuttosto comuni, adesso, soprattutto quelle bianche, perché le altre sono un po’ in crisi”.
Come mai si avvicinano con naturalezza agli esseri umani?
“Si avvicinano se hanno bisogno di qualcosa dagli esseri umani. Le farfalle si nutrono di nettare, almeno quelle adulte, perché i bruchi vivono sulle piante nutrici, ma se vengono da noi è perché vogliono qualcosa. Ad esempio, sono attirate dal profumo dei fiori, lo sappiamo, e non è un caso che vadano sulle signore più che sui signori, perché si profumano un po’ di più. Le essenze profumate assomigliano a dei fiori e la farfalla pensa che lo siano. Lei vive in un mondo di odori più che di forme e colori. Oppure è attirata da sali minerali di cui ha molto bisogno e che non trova in abbondanza nel nettare, ecco che vengono a succhiare il sudore delle persone”.
Sudore e profumo sono insieme un elisir.
“Pensi che in Africa ci sono alcune farfalle che vanno a succhiare le lacrime dei coccodrilli che piangono spesso. Non perché sono tristi, naturalmente, ma perché avendo la pelle spessa, elimina sostanze in più attraverso le lacrime. Ecco, tra l’altro, da dove viene il famoso detto ‘lacrime di coccodrillo’”.
Quando lei parla di cavolaie parla di farfalle bianche?
“In realtà non sono bianche, lo sono per noi, loro sono in verità colorate. Perché per rendersi visibili ai predatori, agli uccelli, visto che sono velenose, sono coloratissime. Splende col colore ultravioletto, ma non per il nostro occhio. Come i fiori bianchi, che non sono bianchi ma ultravioletti”.
Quali sono le farfalle più comuni da noi oltre la cavolaia?
“Le farfalle migratrici, tra cui la Vanessa atalanta dell’ortica, pianta che necessita di molto azoto per crescere e che l’attira. Ma è velocissima, infatti si chiama atalanta perché è velocissima come la ninfa Atalanta di cui, secondo la leggenda si innamora Apollo. La vuole conquistare, le corre dietro ma lei è così veloce che si trasforma in farfalla”.
Come si attirano più farfalle? “Come Eugea, che è un progetto sociale, abbiamo creato dei kit con all’interno dei semi che ricreano l’habitat perfetto per le farfalle in città. Ci sono i semi del finocchio selvatico, pianta nutrice della più bella farfalla italiana, il macaone, la facelia, pianta della primavera, la cosmea, che fiorisce in estate e la zinnia, pianta estiva la cui fioritura perdura tutto l’autunno”.