Nell’aria di febbraio si avverte già l’avvicinarsi della primavera, ed il giardiniere curioso ricerca i primi fiori tra i vasi ed in giardino, tra questi gli anemoni dei fiorai.
Al Sud e nei luoghi più riparati già è facile notare in questo mese i primi anemoni dei fiorai.
Gli anemoni dei fiorai appartengono alla famiglia delle Ranunculaceae e sono originari del Medio Oriente, anche se sono naturalizzati in Europa da diversi secoli.
Le sue radici sono detti rizotuberi, di colore bruno, e sono contorti bruni ed appiattiti.
Le foglie sono verde chiaro, divise in segmenti più o meno stretti, mentre quelle che circondano il fiore sono sfrangiate.
Il fiore è formato da cinque-otto petali, con bottone centrale bruno-nero ed una corona di stami.
I suoi frutti sono detti acheni, contenenti semi di facile germinazione.
In Italia l’anemone dei fiorai, anche detto coronario, è una erbacea perenne inconfondibile perché piuttosto diversa dagli altri anemoni che frequentano prati e aiuole in primavera, fra tutti Anemone nemorosa, A. blanda, A.ranuncoloides.
In natura vanno cercati negli incolti, ai bordi dei campi, dal livello del mare fino agli ottocento metri di altitudine, e si trovano in tutte le regioni italiane ad eccezione del Friuli, della Valle d’Aosta ed il Trentino.
Nei nostri giardini gli anemoni dei fiorai non si trovano con la stessa frequenza di altre piante più comuni, e sono per lo più considerate come i “fiori delle nonne”.
Negli ultimi decenni la selezione orticola e l’ibridazione a livello mondiale sono quasi del tutto appannaggio italiano, di Biancheri creazioni, azienda ligure di Camporosso, Imola.
Le nuove varietà hanno corolla più grande di almeno un terzo rispetto ai fiori in natura, e coprono affascinanti sfumature rosa pallido, azzurro, bordeaux e viola, con unico assente il giallo.
L’anemone dei fiorai preferisce i climi mediterranei, tuttavia cresce e si naturalizza ovunque.
Come esposizione è meglio la piena luce, ma tollera anche la mezz’ombra.
Per quanto riguarda le annaffiature bastano teoricamente solo le piogge di primavera a mantenere fresco il terreno.
Facile anche la propagazione: per ottenere nuove piante si possono dividere i rizotuberi a fine ciclo vegetativo in estate, quando gli anemoni hanno perso le foglie. In alternativa si può anche seminare, e la germinazione avviene in circa due settimane, mantenendo una temperatura di almeno diciotto gradi.
Infine la concimazione: se la terra è ben preparata e fertile, non servono interventi.
Per quando riguarda la conservazione dei fiori usati da taglio, gli steli fiorali vanno recisi quando i fiori stanno per schiudersi, e vanno messi subito immersi in quattro dita d’acqua fresca, che se possibile va cambiata ogni giorno.
Con queste poche accortezze gli anemoni, una volta recisi, durano circa dieci giorni.
Tra le varietà più belle ricordiamo: “Hollandia“, rosso a centro bianco; “Mr. Fokker“, blu; “Sylphide“; “The Bride“, bianco.